venerdì 31 dicembre 2021

Distruzione creativa delle multinazionali


Sapevate che Mario Draghi ha firmato un documento dove si propone una distruzione creativa delle piccole e medie imprese?

Ricodiamoci che é stato eletto premier illeggittimamente con la scusa dell'emergenza covid in cui ci si diceva che non potevamo votare, calato dall'alto dai poteri finanziari internazionali.

Dal documento del G30 intitolato Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post Covid (a pagina 10 c'é la firma di Draghi):

Pag.ix) I governi dovranno sempre più passare da un ampio sostegno a misure più mirate. Ciò significa astenersi dal cercare di preservare lo status quo pre-pandemia e consentire la riallocazione delle risorse necessarie affinché le economie emergano più in forma e più forti. Inoltre, è necessario fare affidamento sulle capacità del settore privato per stabilire le priorità e amministrare il supporto nelle giurisdizioni con forti istituzioni finanziarie private e mercati dei capitali più profondi. L'intervento del governo è meglio focalizzato sull'affrontare i fallimenti del mercato e sulla gestione del ritmo della necessaria distruzione creativa. Laddove agiscono, i responsabili delle politiche dovrebbero essere disposti a essere creativi negli strumenti che utilizzano.

Pag.3e54) Adattarsi alle nuove realtà aziendali, piuttosto che cercare di preservare lo status quo. Il settore delle imprese che emerge da questa crisi non dovrebbe apparire esattamente come prima a causa degli effetti permanenti della crisi e dell'accelerazione della pandemia di tendenze esistenti come la digitalizzazione. I governi dovrebbero incoraggiare le trasformazioni aziendali necessarie o auspicabili e gli adeguamenti nell'occupazione. Ciò potrebbe richiedere una certa quantità di "distruzione creativa" poiché alcune aziende si riducono o chiudono e ne aprono di nuove e poiché alcuni lavoratori devono spostarsi tra aziende e settori, con un'adeguata riqualificazione e assistenza transitoria. Tuttavia, anche i governi che sostengono tale adattamento in linea di principio potrebbero dover adottare misure per gestire i tempi della distruzione creativa per tenere conto degli effetti a catena di cambiamenti eccessivamente rapidi, come per i regimi di insolvenza che potrebbero essere sopraffatti.

Pag.17) Atteggiamenti verso il fallimento delle imprese e l'occupazione: i responsabili politici varieranno nella loro ponderazione nel preservare lo status quo e i posti di lavoro esistenti, rispetto a consentire o incoraggiare il processo di "distruzione creativa", in cui le imprese falliscono, consentendo a posti di lavoro e risorse di fluire da imprese infruttuose a quelli più adatti alla nuova economia.


Pag.23) Poiché i tassi di interesse rimangono bassi e i governi continuano a sostenere le imprese in difficoltà, aumenta il rischio di imprese zombi. Uno studio recente ha rilevato che il rapporto tra imprese zombi aumenta man mano che le dimensioni dell'impresa diminuiscono, sollevando preoccupazioni per un numero crescente di morti viventi "invisibili" tra le piccole imprese. Piyush Gupta, CEO della banca DBS con sede a Singapore, si aspetta che la questione delle imprese zombie rappresenti una vera sfida per le PMI e prevede un'ondata di insolvenze che aggiungeranno pressione al settore finanziario, ponendo una domanda che i politici devono affrontare: “ Continui a...usare le finanze pubbliche per sostenere le aziende o lasci che la distruzione creativa avvenga alla Schumpeter?" (forse intende l'affinità dell'economia alle scenze naturali e la necessità di tenere separato l'aspetto sociale)


ENG

Pag.ix) Governments will increasingly need to move away from broad support to more targeted measures. This means refraining from trying to preserve the pre-pandemic status quo, and enabling the reallocation of resources needed for economies to emerge fitter and stronger. Further, private sector capabilities should be relied on to prioritize and administer support in jurisdictions with strong private financial institutions and deeper capital markets. Government intervention is best focused on addressing market failures, and to managing the pace of the needed creative destruction. Where they do act, policymakers should be willing to be creative in the tools they deploy.

Pag.3e54) Adapt to the new business realities, rather than trying to preserve the status quo. The business sector that emerges from this crisis should not look exactly like it did before due to permanent effects of the crisis and the pandemic’s acceleration of existing trends such as digitalization. Governments should encourage necessary or desirable business transformations and adjustments in employment. This may require a certain amount of “creative destruction” as some firms shrink or close and new ones open, and as some workers need to move between companies and sectors, with appropriate retraining and transitional assistance. However, even governments that support such adapta- tion in principle may need to take measures to manage the timing of creative destruction to account for the knock-on effects of excessively rapid shifts, such as for insolvency regimes that could become overwhelmed.

Pag.17) Attitudes toward firm failure and employment: Policymakers will vary in their weighting of preserving the status quo and existing jobs, versus allowing or encouraging the process of “creative destruction,” in which firms fail, allowing jobs and resources to flow from unsuccessful firms to ones that are better suited for the new economy.

Pag.23) As interest rates stay low and governments continue to support struggling firms, the risk of zombie firms increases. A recent study found that the ratio of zombie firms increases as the company size decreases, raising concerns of a growing number of “invisible” walking dead among smaller firms. Piyush Gupta, CEO of Singapore-based DBS bank, expects the issue of zombie firms to be a real challenge among SMEs and predicts a wave of defaults that will add pressure to the financial sector, posing a question policymakers need to confront: “Do you keep...using public finances to support companies or do you let creative destruction happen à la Schumpeter?”

Magistrale spiegazione di Valerio Malvezzi a Radio Radio


 

Vi é un ulteriore documento del WEF dal titolo "Resettare il futuro dell'agenda di lavoro:Rottura e rinnovamento in un mondo post-COVID. Libro bianco."

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